Da giorni stanno circolando per le strade di Piazzolla dei volantini particolari, un’anonima fonte informa tutti i cittadini sulle perversioni e sui tradimenti dei cittadini di Piazzolla. Il volantino sta girando anche sul web, arrivando addirittura all’attore Luca Bizzarri, che l’ha condiviso sul suo profilo twitter. Il sindaco di Nola, Geremia Biancardi, è stato raggiunto dai colleghi del Corriere del Mezzogiorno che l’hanno intervistato proprio riguardo questo scottante e quanto mai particolare tema. Nell’intervista il sindaco di Nola ha dichiarato di non voler essere considerato il “sindaco dei cornuti” e ha invitato i giornalisti ad interessarsi di cose più serie. Ecco l’intervista integrale del Corriere del Mezzogiorno (questo invece il link dell’articolo intero ” http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/cronaca/15_marzo_19/non-sono-sindaco-cornutiquel-volantino-squallore-7fb5d864-ce2e-11e4-96b7-2cbc6edfe378.shtml “) :
«Eh. E che ti devo dire».
Be’, da primo cittadino qualcosa dovrà pur dire no?
«E allora dico che voi state facendo un bordello incredibile su questa storia. Ognuno va a letto con chi vuole. Fatti loro».
Il problema è che i «fatti loro» sono stati spiattellati in piazza da un volantino.
«Anonimo».
Anonimo, certo. Ma «cornuti» e «scornacchiati» sono facilmente identificabili.
«E infatti quei volantini sono stati già rimossi».
Perché affissioni abusive?
«Certo, ma per la verità non c’è bisogno di scomodare leggi e regolamenti: a toglierli ci hanno pensato infedeli e cornuti prima dei vigili».
È annunciata una seconda puntata…
«Eddai, stiamo parlando del quartiere di una frazione di Nola. Solo voi potete complicare la situazione. Sono arrivati giornalisti, operatori televisivi. Non avete cose più serie di cui occuparvi?».
Converrà che non accade tutti i giorni che una signora spiattelli le infedeltà di mezzo paese.
«E che ci vuoi fare. O la picchi o la denunci. E, siccome picchiarla è cosa fuori dalla grazia di Dio, non resta che andare in Procura e sporgere querela per diffamazione».
Il che, però, equivale ad autoaccusarsi di infedeltà.
«Allora ci vadano solo quelli che sono stati accusati ingiustamente. Ammesso che ce ne sia uno, ovviamente».
A proposito, lei ne conosce qualcuno?«Solo quello del bar, perché ogni tanto vado lì a prendere il caffè».
L’ha visto dopo la pubblicazione del manifesto?
«Non ci sono più andato».
Non è che evita Piazzola da quando lo chiamano il «paese dei cornuti»?
«Piazzolla ricade sotto la mia amministrazione. E io non sono il sindaco dei cornuti».
Però rischia di dover fronteggiare le prevedibili reazioni che si scateneranno dopo quel manifesto.
«Non ci sono assolutamente problemi di ordine pubblico. Ma ce ne sono tanti altri, da queste parti. E mi meraviglia che v’interessiate di questo e non del resto».
Dice che è meglio non occuparsene?
«Dico che è una vicenda squallida. E resto basito da tutto questo clamore. Io stesso, due giorni fa, ho letto quel volantino e l’ho cestinato. E sai perché?».
No.
«Perché ognuno va con chi gli pare».
Lo racconti alla signora autrice del manifesto.
«Una squilibrata che infanga tante persone».
E che ora rischia di scatenare il caos in una comunità.
«Ma quale caos. Scrive di tradimenti, è vero. E allora? Lottiamo ogni giorno per riconoscere pari diritti ai gay, chi se ne fotte se due fanno le corna a qualcuno? Basta ora».
Il sindaco Biancardi ha chiesto a tutta la stampa di non occuparsi di queste cose futili, ma di parlare di cose serie. Noi stiamo parlando ormai da più di una settimana di un’annosa questione di una donna senzatetto che dorme sotto il portico di una banca a Nola, e non sotto il portico di “un quartiere di una frazione di Nola”. Per tutta risposta abbiamo avuto pochissimi ragguagli, perlopiù ufficiosi, da parte della squdra amministrativa, formata in parte anche da donne. In un mese importante come quello dedicato alla donna dal Comune di Nola, continuiamo a non capire come sia possibile una situazione del genere. Invitiamo ancora una volta l’amministrazione e il sindaco a prendere una presa di posizione di fronte ad un problema così “serio”.
di Nello Cassese